Cera una volta: una nuova mostra agli Uffizi

Oggi, 18 dicembre, apre agli Uffizi una nuova mostra davvero affascinante: “Cera una volta. I Medici e le arti della ceroplastica”. Un’esposizione originale che porta sotto i riflettori un materiale tanto insolito quanto sorprendente: la cera.

La cera come forma d’arte rinascimentale

La mostra è dedicata a opere provenienti dalle collezioni medicee, realizzate tra il XV e la fine del XVII secolo, in cera e in altri materiali (ma soprattutto in cera). Busti e ritratti a rilievo, dipinti e maschere funerarie raccontano una pratica artistica molto diffusa nel Rinascimento. All’epoca, però, la cera non era considerata una “arte maggiore” come la pittura o la scultura in marmo, e per questo molte di queste opere sono state a lungo trascurate dalla storia dell’arte.

Questa è la prima mostra interamente dedicata alla scultura in cera: circa 90 opere provenienti da collezioni diverse sono esposte al piano terra degli Uffizi, in nuovi spazi recentemente ristrutturati e destinati alle mostre temporanee. L’esposizione sarà visitabile fino al 12 aprile 2026.

Un’arte dimenticata (e finalmente riscoperta)

L’obiettivo di “Cera una volta” è proprio quello di far conoscere meglio la scultura in cera, che ancora oggi rimane in una sorta di zona d’ombra nella storia dell’arte. Eppure, nei secoli del suo massimo splendore, era molto ricercata nelle collezioni nobiliari — e naturalmente anche dai Medici.

Purtroppo i Lorena, che ereditarono le collezioni medicee, non condividevano lo stesso entusiasmo per queste opere e nel 1783 decisero di metterne molte all’asta, disperdendole in tutta Europa.

Dalla tecnica della cera persa agli Uffizi di oggi

Il lavoro curatoriale della mostra si è concentrato sulla ricostruzione della storia della cera come materiale scultoreo, una tradizione che a Firenze si sviluppa soprattutto dopo il XV secolo, grazie all’invenzione della tecnica della cera persa da parte di Lorenzo Ghiberti, utilizzata per la fusione in bronzo delle porte del Battistero.

Molte delle opere esposte erano state dimenticate per secoli, e questa mostra ha reso possibile il loro ritorno agli Uffizi, in alcuni casi per la prima volta dopo moltissimo tempo.

Il percorso include cere, dipinti, sculture, cammei e opere in pietre semipreziose. Tra i pezzi più importanti si possono ammirare la celebre maschera funeraria in gesso di Lorenzo de’ Medici, realizzata dal ceroplasta Orsino Benintendi, e l’intensa Anima dannata attribuita a Giulio de’ Grazia.

Un’intera sala è dedicata al più grande scultore in cera attivo a Firenze alla fine del Seicento: Gaetano Giulio Zumbo.

Restauri, scoperte e un’occasione unica

In occasione della mostra, le Gallerie degli Uffizi hanno promosso numerosi interventi di restauro su opere in cera e terracotta appartenenti a istituzioni fiorentine, italiane e straniere. Questo ha permesso non solo di apprezzarne meglio la qualità, ma anche di approfondire le tecniche di realizzazione di questi oggetti così rari.

È inoltre la prima volta che oltre la metà delle opere di Zumbo viene riunita in un unico luogo: visitare questa mostra mentre si è a Firenze è quindi un’occasione davvero speciale da non perdere.

Informazioni pratiche per la visita

Da segnalare anche che questa è la prima mostra ospitata nelle nuove sale al piano terra dell’ala ovest degli Uffizi. È possibile visitare solo l’esposizione oppure abbinarla alla visita del museo, con biglietti separati.

Cera una volta.
I Medici e le arti della ceroplastica

Uffizi, Sale espositive dell’Ala di ponente
Dal 18 dicembre 2025 al 12 aprile 2026

(8.15-18.00, con ultimo ingresso alle 17.30)

10 euro | biglietto intero
7 euro | per chi possiede un biglietto valido per uno dei musei delle Gallerie degli Uffizi (Uffizi, Palazzo Pitti, Giardino di Boboli) nello stesso giorno della visita alla mostra

Biglietteria all’ingresso della mostra.