Accanto al fiume Arno, a pochi passi dalla Galleria degli Uffizi, il Museo Galileo è un affascinante promemoria del fatto che il genio di Firenze non si è limitato all’arte.
Ospitato nel medievale Palazzo Castellani, io e Stefano abbiamo partecipato a una visita guidata mattutina e si è rivelata uno dei luoghi più sorprendenti e più gratificanti che abbiamo visitato di recente. È uno spazio che celebra lo spirito scientifico che fiorì accanto a Michelangelo e Botticelli, rendendo un tributo speciale a Galileo Galilei, l’astronomo toscano e primo vero scienziato moderno che ha cambiato il modo in cui vediamo l’universo.
Alcuni pannelli sono pensati per i visitatori tattili, il che significa che puoi toccare! Questo mostra il problema al centro dei contrasti tra Galileo e la Chiesa cattolica.Abbiamo presto scoperto che il museo ospita una delle più importanti collezioni al mondo di strumenti scientifici, dall’XI al XIX secolo, raccolti dai Medici e dai Granduchi di Lorena. Non sono una grande appassionata di scienza, ma mi sono subito resa conto che la collezione è straordinaria: include strumenti usati per esplorare i cieli, misurare il tempo (di giorno e di notte) e comprendere il mondo naturale, oltre a tante altre cose interessanti.
Esplorando le Gallerie
Camminare tra le gallerie del museo è come viaggiare indietro nel tempo. Uno dei principali punti salienti è rappresentato dai telescopi originali di Galileo – immagina lui mentre guarda attraverso quelle lenti e scopre i satelliti di Giove! Ma la collezione non inizia da lì, quindi facciamo un passo indietro.
Le collezioni sono organizzate cronologicamente: il primo piano ospita le collezioni dei Medici e il secondo piano quelle della dinastia dei Lorena. È come seguire una mappa nel tempo attraverso gli strumenti scientifici man mano che evolvevano. È stato davvero bello riscoprire concetti che tutti studiamo a scuola—dall’ottica all’osservazione del cielo, alla misurazione del tempo, ai termometri, all’elettricità—e vedere gli strumenti inventati e utilizzati nella vita reale.
Le Collezioni Medicee
La prima sala esponeva un ritratto molto particolare del 1593 di Carlo III, Duca di Lorena: su tavole di legno e con uno specchio in cima che rifletteva un altro ritratto—quello di una donna, sua figlia Cristina di Lorena, moglie di Ferdinando I de’ Medici—sulla stessa cornice ma capovolto! Un trucco davvero ingegnoso, che ci permette di immaginare come la società dell’epoca si divertisse con giochi ottici come questi per intrattenere gli ospiti.
Non è un trucco carino?Nelle due o tre sale successive erano esposti oggetti davvero sorprendenti che ammetto di non aver mai visto: alcuni astrolabi meravigliosamente decorati, meridiane e "notturnali". Questi strumenti dovevano essere utili, ma anche belli! La nostra bravissima guida Carmen ci ha spiegato che astrolabi e notturnali erano una sorta di calcolatrice: puntati verso il cielo, venivano mossi per effettuare calcoli fondamentali per la navigazione e per indicare l’ora di notte, grazie alla posizione delle stelle.
Se ami la scienza, forse questo non ti sorprenderà, ma se hai bambini, penso che questi strumenti possano essere molto interessanti per chi sta imparando, soprattutto nell’immaginare un mondo senza elettricità o macchine, dove solo la conoscenza e strumenti ingegnosi come questi potevano aiutarti. Anche se appartengono al Medioevo, quelli esposti qui sono stati raccolti sia per il loro valore pratico sia per la loro bellezza artistica.

Il notturnale che la nostra guida Carmen tiene in mano è realizzato in legno per permetterti di provarlo e capire come funzionava.La sfera armillare nella sala successiva mi ha lasciata senza fiato. Conosciuta come "Sfera Armillare di Santucci", risulta essere la più grande al mondo! Cosa rappresenta? È una ricostruzione in legno dipinto della MACCHINA UNIVERSALE così come era intesa alla fine del Cinquecento. Il modello dell'universo era stato definito da Aristotele e perfezionato da Tolomeo, con la Terra al centro. Questa ricostruzione presenta dunque la Terra al centro, con sette sfere planetarie (più il Sole) che ruotano attorno ad essa — e l’intero meccanismo un tempo si muoveva!
Siccome fu smontata e spostata più volte nei secoli, non si sa esattamente quando abbia smesso di funzionare. Sappiamo però che fu iniziata nel 1588 e completata in soli cinque anni su richiesta di Ferdinando I de' Medici. È alta più di 370 cm (oltre 12 piedi) e larga 245 cm... e ti invito davvero a vederla dal vivo! Rimarrai impressionato tanto dalla sua grandezza quanto dalle idee che rappresenta. Cerca anche l’immagine di Dio Onnipotente che sovrasta l’universo e osserva i territori raffigurati sulla Terra, tenendo conto delle conoscenze dell’epoca ;-).
Questa è solo una vista da lontano: avvicinati per osservare i dettagli all’interno, dalle terre emerse agli astri, fino alla figura divina che veglia su tutto.Questa sala e le successive espongono globi e mappe antiche, alcune risalenti a prima della scoperta delle Americhe. Davanti a questi oggetti, non ho potuto fare a meno di immaginare come dovesse essere il mondo quando gran parte di esso era ancora ignoto, quando gli oceani bianchi erano popolati da creature mitiche e i confini della conoscenza erano vasti. Ed è incredibile vedere quanto fosse già noto agli uomini di allora! Lo studio di queste mappe mostra come gli esploratori ampliassero la conoscenza del mondo e come gli uomini lo rappresentassero graficamente: semplicemente straordinario!
Questo globo mostra il Golfo del Messico, il Messico e molte aree del Nuovo Mondo già mappate.
Questa mappa mostra l’Europa, l’Africa e gran parte dell’Asia… ma ancora nulla delle Americhe.
Vista ravvicinata dell’Europa… noti che è capovolta rispetto alla visione a cui siamo abituati? Riesci a trovare l’Italia?Pensa al coraggio e alla curiosità che hanno plasmato la conoscenza umana nei secoli e poi applica queste stesse forze a Galileo. Coraggio e curiosità guidarono scoperte mai considerate prima. Ricorda anche che Isaac Newton, spesso considerato uno dei padri della scienza moderna, nacque solo un anno dopo la morte di Galileo. Un’epoca davvero straordinaria per la crescita dell’umanità!
Una bussola era fondamentale nelle battaglie e nelle esplorazioni, e all’occorrenza poteva essere usata anche come arma.La Sala di Galileo

Arriviamo poi a una grande sala dedicata a Galileo, e non solo ai suoi telescopi. Qui troviamo esposti altri strumenti originali da lui progettati, oltre a un sorprendente reperto: il dito di Galileo! Se ricordi, Galileo fu processato e dichiarato eretico dalla Chiesa per le sue teorie scientifiche, e il dito conservato qui è il suo dito medio… difficile non chiedersi se sia stato scelto di proposito per essere conservato in una teca! :D In ogni caso, è un oggetto tanto strano quanto indimenticabile, una curiosità un po’ macabra che rimane impressa. La sala ospita anche esperimenti su velocità e gravità.
I telescopi di Galileo, quelli che costruì per migliorare l’osservazione delle stelle della Via Lattea, delle fasi di Venere, dei quattro satelliti maggiori di Giove, degli anelli di Saturno e dei crateri lunari.
Eccolo, il dito medio… ricorda che Galileo fu dichiarato “eretico” e visse agli arresti domiciliari dopo il 1633 per aver difeso l’idea che il Sole potesse essere al centro dell'universo.Le Collezioni dei Lorena
Il secondo piano è dedicato alle collezioni della famiglia dei Lorena, arrivata a Firenze e in Toscana nel 1737 dopo la morte dell’ultimo Medici, Gian Gastone, senza eredi. Governeranno il Granducato per oltre un secolo, fino all’Unità d’Italia. Il secondo Granduca lorenese, Pietro Leopoldo, amava vivere a Firenze e continuò l’opera scientifica dei Medici, conducendo esperimenti chimici personalmente — e una splendida scrivania al secondo piano lo testimonia. A lui si deve anche l’apertura di uno dei primi musei scientifici in Europa (La Specola) e l’apertura degli Uffizi al pubblico.
La scrivania per esperimenti chimici di Pietro LeopoldoPoiché Pietro Leopoldo credeva che cultura e conoscenza dovessero essere beni pubblici, promosse anche ospedali e scuole mediche. Nella sala con la scrivania troviamo modelli in terracotta usati per insegnare agli studenti di medicina e alle ostetriche come affrontare situazioni difficili durante il parto… non includo foto qui, ma ti invito a osservarli se lavori nel campo medico e a farci sapere quanto siano accurati.
Le sale successive sono ricche di strumenti: da un meccanismo a orologeria che muove una mano meccanica scrivente, a una piastra con tubi in ottone capaci di creare scosse elettriche, a barometri, vacuometri e alcuni dei primi motori elettrici.
Questi tubi di ottone producevano scosse elettriche e venivano usati per intrattenere gli ospiti alle feste.Cosa Rende Speciale il Museo Galileo

Ciò che ho apprezzato di più è come il museo colleghi questi oggetti alle persone e alle dinastie che li hanno creati o posseduti, a un’epoca di grandi esplorazioni e scoperte, e al valore culturale che rappresentavano. La famiglia Medici non solo fu essenziale nel promuovere il Rinascimento artistico, ma fu anche importante nel sostenere la scienza. Non si trattava solo di un interesse intellettuale, ma di una parte dell’identità fiorentina — e questa storia è raccontata splendidamente con pannelli chiari e presentazioni multimediali.
Il museo dispone anche di una app per smartphone da usare durante la visita, che permette di ottenere informazioni specifiche sugli oggetti. La sezione delle collezioni sul sito offre moltissime spiegazioni, le stesse presenti sull’app, da consultare prima o dopo la visita: https://www.museogalileo.it/it/collezioni.html
Qui puoi testare: quale biglia cade più velocemente? Quella su un breve piano inclinato o quella sull’arco?Sebbene non sia un vero e proprio “museo hands-on”, ci sono sezioni interattive – soprattutto nell’area dedicata alla “Misurazione del Tempo” – che rendono vivi i concetti per i visitatori più curiosi. Pensavamo spesso che sarebbe bello tornare con i nostri bambini; il nostro figlio di mezzo ha 8 anni e sta studiando Galileo a scuola in questo periodo, e siamo sicuri che gli piacerebbero molto queste esposizioni. Il museo organizza anche laboratori scientifici per bambini (solo in italiano) su molti temi: i telescopi di Galileo, l’ottica, i colori della luce, la scienza delle bolle, l’aria e il vuoto, i microscopi, l’esplorazione e molto altro. Si possono prenotare solo online sul sito ufficiale e si tengono nei pomeriggi del weekend tra fine novembre e metà maggio.
La libreria offre molti oggetti e libri divertenti, per bambini e adulti.Chi Dovrebbe Visitare

Consiglierei il Museo Galileo a chiunque sia interessato alla storia della scienza, all’astronomia o al Rinascimento oltre la pittura e la scultura. Penso che sia ottimo per le famiglie con bambini più grandi, per gli studenti e per i viaggiatori curiosi che vogliono scoprire un’altra faccia del genio rinascimentale.
Prevedi circa un’ora o due per la visita completa e goditi l’atmosfera tranquilla del museo prima di tornare nel vivace centro di Firenze e nei suoi grandi musei.
Pensieri Finali
Guarda che bella questa mini meridiana!Per me, questo museo è stato un meraviglioso promemoria del fatto che Firenze non ha plasmato solo il nostro senso della bellezza: ha plasmato anche il nostro modo di vedere l’universo, un aspetto della città che spesso dimentichiamo quando siamo circondati da così tanti tesori artistici! È un grande promemoria di come il genio umano abbia lavorato e di come la nostra curiosità ci abbia aiutato a capire il mondo sempre meglio. È stato sorprendente, per me e per Stefano, vedere quanto fosse già conosciuto e compreso centinaia di anni fa, senza gli strumenti che abbiamo oggi. E rendersi conto, ancora una volta, che Firenze è stata davvero, per un periodo significativo della storia, il "centro del mondo" quando il progresso umano è rinato dopo il Medioevo.
Ti invito a esplorare il Museo Galileo e a farci sapere quali parti delle collezioni ti sono piaciute di più! Consiglio vivamente di visitare il museo con una guida, sia una delle visite ufficiali (su prenotazione) sia con una guida indipendente: sapranno mostrarti gli oggetti più importanti e il contesto storico. Se preferisci visitare da solo, ricordati di scaricare l’APP “Museo Galileo” (Google Play o Apple iTunes) e di usarla durante la visita.












