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Sulle tracce dei Medici nel centro di Firenze

Certo avrete sentito parlare della famiglia Medici e dell'importante ruolo che ha avuto nella storia di Firenze. Quel che forse non tutti sanno è che le "tracce" dei Medici sono ancora oggi molto ben visibili nei monumenti, nelle piazze e negli edifici storici della città.

Di seguito potete leggere (e magari ripercorrere alla prima occasione) un'originale passeggiata nel centro storico di Firenze proprio sulle orme della celeberrima famiglia Medici, facendo un salto indietro nel tempo fino al 1400-1500.

Queste sono le tappe del nostro percorso, che si snoda proprio nel cuore della città:

  1. Palazzo Medici Riccardi
  2. Basilica di San Lorenzo
  3. Palazzo Vecchio
  4. Piazza Signoria
  5. La Galleria degli Uffizi
  6. Palazzo Pitti e Boboli
  7. Palazzo Ramirez de Montalvo in Borgo degli Albizi
  8. Museo dell’Opera del Duomo
  9. Palazzo Sforza di Almeni in via de’ Servi
  10. Palazzo Budini Gattai in via de’ Servi
  11. Piazza SS Annunziata e monumento a Ferdinando

Il nostro itinerario non può che iniziare a Palazzo Medici Riccardi, la prima residenza medicea (fu acquistato ed ampliato dalla famiglia Riccardi nel 1659).

Fu Cosimo il Vecchio ad affidare a Michelozzo i lavori del Palazzo che iniziarono nel 1444 e terminarono nel 1462.

Al suo interno la splendida Cappella dei Magi di Benozzo Gozzoli, allievo di Beato Angelico. Negli affreschi della piccola cappella si possono riconoscere alcuni dei protagonisti più illustri della famiglia Medici.

Basilica di San Lorenzo

Proseguiamo quindi verso Piazza San Lorenzo, sulla quale si affaccia l’antica Basilica di San Lorenzo. Nel Quattrocento Cosimo il Vecchio affidò a Filippo Brunelleschi il progetto di rinnovo della Chiesa.

La Basilica di San Lorenzo divenne il luogo di sepoltura della famiglia Medici proprio a partire da Cosimo il Vecchio, che fu sepolto in un pilastro al di sotto dell’altare centrale.

Le Cappelle Medicee sono oggi un museo statale aperto al pubblico. Per saperne di più potete leggere questo articolo dedicato alle Cappelle Medicee.

Nel 1540 Palazzo Vecchio, allora Palazzo dei Priori, diventa la residenza ufficiale del Duca Cosimo I de’ Medici e della sua corte. Il Palazzo subirà diverse trasformazioni ed i lavori nel 1555 furono affidati a Giorgio Vasari. Prenderà il nome di “Palazzo Vecchio” quando la residenza ducale verrà spostata a Palazzo Pitti.

Piazza della Signoria

In Piazza della Signoria ci soffermiamo in particolare davanti al momumento equestre di Cosimo I commissionato al Giambologna da Ferdinando, figlio di Cosimo (che vedremo rappresentato in modo analogo in Piazza Santissima Annunziata).

Il Granduca di Toscana a cavallo appare fiero e nel piedistallo che sorregge la stutua in bronzo sono inseriti 3 bassorilievi che ritraggono altrettanti momenti topici della vita di Cosimo I: la sua elezione a duca, la conquista di Siena ed il conferimento del titolo di Granduca di Toscana. Sempre nel piedistallo si notano lo stemma Mediceo e dei capricorni, in riferimento al segno astrologico dei più grandi condottieri.

Il nostro itinerario continua alla Galleria degli Uffizi, progettata dal Vasari. Nati come uffici delle magistrature granducali, gli Uffizi diverranno poi galleria (privata) nel 1581.

Solo nel 1789 grazie all’illuminato Granduca Pietro Leopoldo la Galleria fu finalmente aperta anche al pubblico.

Nel 1565, in occasione del matrimonio di Francesco de’Medici e Giovanna d’Austria, fu costruito un importante passaggio aereo, che collegava gli Uffizi a Palazzo Pitti, permettendo ai granduchi di spostarsi tra i due edifici senza dover uscire “allo scoperto”. Questo percorso, lungo circa 1 km, è il Corridoio Vasariano. Seguendolo idealmente (passa sopra Ponte Vecchio) raggiungiamo Palazzo Pitti, oggi tra i più importanti musei di Firenze.

Palazzo Pitti

Palazzo Ramirez de Montalvo si trova in Borgo degli Albizi e si distingue per la preziosa decorazione della facciata, detta “a sgraffio”. Il palazzo ospitò Antonio Ramirez de Montalvo, coppiere di Cosimo I de’ Medici. Si ricorda che quello del coppiere era tra i ruoli principali nella corte, in quanto aveva il compito di servire le bevande (garantendo che non fossero avvelenate) al Granduca. Sulla facciata del Palazzo si notano sia lo stemma mediceo che la tartaruga con la vela (Festina Lente) ed il capricorno, entrambi simboli di Cosimo I, nella decorazione.

Il nostro itinerario prosegue ora in direzione di Piazza Santissima Annunziata. Durante il tragitto passiamo di fronte all’ingresso del Museo dell’Opera del Duomo e vediamo che proprio sopra il portale di accesso è collocato un piccolo busto di Cosimo I, con la corona granducale e lo stemma mediceo.

Entriamo quindi in via de’ Servi dove si trovano altri due palazzi della “corte”: il Palazzo di Sforza Almeni, anche lui coppiere di Cosimo I ed il Palazzo Budini Gattai. Quest’ultimo edificio fu acquistato dal segretario di Cosimo, Ugolino di Jacopo Grifoni, e contribuiì alla sua costruzione anche Bartolomeo Ammannati. È l’unico esempio di palazzo con mattoni a vista di Firenze.

Piazza Santissima Annunziata

Il nostro percorso nella Firenze dei Medici del ‘500 finisce nella bellissima Piazza Santissima Annunziata e la chiesa, nella quale troneggia il monumento equestre di Ferdinando de’ Medici, figlio di Cosimo I. Una piccola curiosità a riguardo del monumento di Ferdinando: il granduca è rappresentato rivolto verso Palazzo Vecchio (e quindi verso il monumento del padre), ma anche verso Palazzo Budini Gattai, dove si dice risiedesse una delle sue amanti.

Sulla bellissima Piazza SS Annunziata si affaccia anche lo Spedale degli Innocenti, primo esempio in Europa di struttura dedicata all’assistenza dei bambini ed una delle prime architetture rinascimentali, della cui costruzione si occupò Filippo Brunelleschi.


Autore: Cristina Romeo

Nata a Firenze alla fine dei favolosi anni ‘70, vive da sempre nella famosa “culla del Rinascimento”. Innamorata della sua terra, è mamma di un'adorabile e vivace bimba, a cui spera di trasmettere tutta la sua passione per la loro meravigliosa e preziosa Toscana.



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