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Scopri le antiche mura di Firenze

Itinerario alla scoperta della "cerchia antica" di Dante del 1078

Nell’esplorare le piazze, i monumenti e le chiese di Firenze, sarà praticamente impossibile non incontrare i resti delle antiche mura e delle porte di accesso alla città. Talvolta sono indicate, talvolta invece è soltanto il nome della strada che ricorda ciò che un tempo circondava l’area.

Le mura avevano il compito di proteggere la città in continua crescita ed e costituivano una parte importante della sua prima difesa: si trattava, infatti, di mura alte a volte fino a 10 metri con torri di guardia poste ogni 100 metri, circondate da un fossato e ponti levatoi per accedere a piccole aree urbane ubicate appena fuori l’anello protettivo. Nel seguire queste tracce, riuscirai a vedere Firenze in una prospettiva diversa, ed a notare come sia cambiata con il trascorrere degli anni.

Madonna di Bigallo, an image of the first City Walls in Florence

Sebbene ci siano delle discordanze su quante volte esattamente Firenze abbia ricostruito le sue mura (4 o 6?), noi ci concentreremo su quelle del 1078, denominate  “La Cerchia Antica” da Dante.

Di seguito non ti proponiamo soltanto un itinerario da seguire, ma anche qualche informazione interessante che ti potrà aiutare ad immaginare come le antiche mura e le porte di accesso siano state inglobate nell’architettura moderna della città, oltre ad un pò di storia che speriamo possa stuzzicare la tua curiosità e spingerti a visitare alcuni dei musei di Firenze che ti aiuteranno a trovare quei pezzi mancanti per completare il puzzle rappresentato dalle antiche mura della città.

La Cerchia Antica

Tra Carlo il Grande e la Contessa Matilde di Canossa

Dall’alto, è facile notare l'impronta romana nella costruzione delle mura cittadine. Le linee diritte seguono la direzione degli antichi edifici romani, che con il passare del tempo sono stati trasformati in abitazioni ed edifici municipali nel periodo di Carlo il Grande (i primi dell’800) e della sorprendente Contessa Matilde di Canossa, figura femminile di notevole influenza (tardo 1100).

L’espansione della nuova cinta muraria arrivò a raggiungere l’Arno, in modo da includere anche la popolazione crescente ed i castelli volti a difendere la città. L’instabilità della terra ed i pericoli di vivere così vicino all’acqua fecero in modo che il fiume non venisse incluso all’interno delle mura - che furono, però, costruite abbastanza vicine in modo che i porti - molto trafficati al periodo - avessero accesso alla città.

Il tour avrà inizio dal Duomo sull’angolo di via dei Servi e Piazza del Duomo.

Ex-Santa Reparata

Da qui ti troverai la Basilica di Santissima Annunziata alle spalle e dinanzi l’imponente struttura marmorea del Duomo, che non era nemmeno nei progetti quando fu costruita la prima cinta muraria. Ciò che un tempo si innalzava qui era conosciuta come Chiesa di Santa Reparata, uno dei più grandi complessi del primo cristianesimo della Tuscia, nome  con cui i Romani usavano chiamare il  territorio che un tempo era sotto il dominio etrusco, prima che venisse incorporato nel loro regno.

Nel mio tour delle terrazze nascoste del Duomo, che comprende una visita alla Cripta della vecchia chiesa (Santa Reparata), si può intravedere ciò che è rimasto delle antiche mura che percorrevano l’estremo confine settentrionale.

The crypt of the Duomo with the ancient walls

Percorri la strada lungo il Duomo, poi continua a seguire quella che fiancheggia il Battistero fino a via de’ Cerretani (in direzione della stazione). Prendi una pausa quando gira in via Panzani e poi continua a leggere.

Santa Maria Maggiore

Alcuni studiosi ritengono che questa chiesa sia stata fondata nel 580 da Papa Pelagio, anche se non ci sono prove a testimonianza di questa asserzione; i documenti in nostro possesso sono dell’anno 931, 1028 & 1078, e ci dimostrano come la chiesa fosse già stata eretta prima che la definitiva cinta muraria fosse completata. Numerose sono le leggende che avvolgono questo edificio religioso, ma nessuna ha avuto luogo al periodo delle mura.

Mi sentirei negligente, però, se ti facessi passare di fronte alla chiesa senza nemmeno menzionarti una delle mie storie preferite: la faccia di Berta, come la chiamano i fiorentini. La sua faccia pietrificata decora il campanile in marmo bianco (vedi sopra): sembra che avesse deriso e provocato un uomo condannato a morte, che di tutta risposta le lanciò una maledizione, provocando la pietrificazione della sua faccia...che non ha mai lasciato la torre!

Mugnone

Il fiume Mugnone un tempo scorreva lungo le mura e serviva come fossato difensivo; oggi, non è più visibile nel cuore di Firenze, ma solo perchè il suo corso è stato modificato artificialmente diverse volte nel corso dei secoli. Ma vi è una prova che ancora testimonia il suo passaggio qui molti anni addietro: basta guardare il nome della strada, via Panzani (quella che gira verso la stazione dei treni), che deriva dalla parola “pantano”, ovvero un luogo con acqua stagnante, fango e melma.

Un tempo il Mugnone scorreva intorno alle mura della città per poi immettersi nel fiume Arno, vicino a dove oggi si trova Ponte Vecchio; il fiume fu poi deviato e, successivamente, incluso nella Fortezza da Basso: il ponte, infatti, che qui si trovava un tempo, serviva ad attraversare le acque tumultuose del fiume. 

A questo punto, prosegui diritto per poi girare a sinistra in Via dei Rondinelli, mantenendoti sulla sinistra quando gira in via Tornabuoni

Via Tornabuoni

Un tempo questo era il limite delle mura romane della città ed in seguito, nel primo Medioevo, la strada si trovò a fiancheggiare il fiume Mugnone. Il nome Tornabuoni le venne assegnato parecchio più tardi, in questo periodo si chiamava Via Larga dei LegnaiuoliVia dei Belli Sporti. Oggi passa lungo il famoso e prestigioso Palazzo Strozzi, uno dei più riusciti esempi di architettura rinascimentale fiorentina, nonchè spazio espositivo più grande della città, dove spesso vengono allestite mostre d'arte moderna e contemporanea.

Ma è stato molto, molto più tardi che questa strada ha assunto piano piano l'importanza che oggi conosciamo per lo shopping...qui si trovano molti dei negozi più popolari di Firenze ed è per questo che, nel fare una passeggiata in via Tornabuni, non puoi non dedicarti ad un pò di shopping!

Porta di San Brancazio

La porta di San Brancazio è, in realtà, una variazione del nome San Pancrazio, di cui il monastero limitrofo porta il nome, appunto. L'antica chiesa oggi ospita al suo interno il Museo Marino Marini, un affascinante connubio di arte moderna e storica ed un angolo di pace e quiete nel cuore del centro della città. Non troverai nessun segnale fisico che ti possa ricordare la presenza dell'antica porta, ma te la puoi immaginare eretta in tutto il suo splendore dove oggi si trova Palazzo Strozzi.

Marino Marini near where the antique door San Brancazio was located.

Continua a camminare fino a che non arrivi a Piazza Santa Trinita ed alla Colonna della Giustizia - da dove puoi vedere il ponte di Santa Trinita.

Santa Trinita

In origine, questa storica ed austera chiesa si trovava al di fuori delle mura, ma nel 1172 fu incorporata al loro interno da Matilde. Se hai tempo di dare uno sguardo dentro, puoi notare resti della struttura originale, prima della sua ristrutturazione in stile gotico. Più informazioni su questa chiesa nel nostro articolo.

Nella piazza, troverai un colonna scolpita nel granito orientale, l'unica trovata in ottime condizioni quando furono riportate alla luce le antiche terme di Caracalla e la natatio (piscina) romana a Roma. Fu regalata alla famiglia de' Medici da Papa Pio IV e coronata con una statua della Giustizia.

In Piazza Santa Trinita gira a sinistra in Borgo Santi Apostoli, ti troverai vicino alle due tappe successive. 

Palazzo Buondelmonti

La storia di Firenze può tranquillamente essere narrata percorrendo queste mura, ed una delle vicende più sanguinose riguarda la famiglia Buondelmonti. Questo edificio nacque come casa-torre, chiamata “torre degli Scali”, sebbene abbia cambiato nome diverse volte nel corso degli anni. La lotta tra Guelfi e Ghibellini era già in piena attività al tempo delle mura, ma fu proprio l'evento che ebbe luogo qui vicino che la trasformò in una vera e propria battaglia che avrebbe guidato i politici di Firenze.

Definita dal personaggio di Robert Langdon dell'Inferno di Dan Brown come “l'omicidio più sanguinoso di Firenze”, la morte di Buondelmonte de’ Buondelmonti si dice abbia avuto luogo nel 1216: fu ucciso dalla famiglia Amidei dopo che Buondelmonte ruppe il suo fidanzamento con l'esponente della famiglia per sposare un'altra donna. Il suo assassinio esasperò le già presenti divisioni tra le fazioni dei Guelfi e dei Ghibellini, trasformadole in un conflitto che durò per diverse decadi. *

Santissimi Apostoli

Questa chiesa si trova nella periferia di ciò che un tempo costituiva parte della città romana (il nome via delle Terme ci dà già un indizio di ciò che si trovava lì molti anni fa). E se sei incline a credere alle leggende che si raccontano in merito a questa chiesa, allora saprai che sembra abbia giocato un ruolo fondamentale nella storia della città, non soltanto durante il regno romano ma anche sotto il dominio di Carlo Magno (conosciuto anche come Carlo il Grande) e persino durante le Crociate e Michelangelo.

Più informazioni su questa chiesa

Built along the Arno River, Santissimi Apostoli

Continua su Borgo Santi Apostoli fino a quando non si unisce con via Lambertesca e gira a destra nel Piazzale degli Uffizi (per visitare via della Ninna, gira a sinistra e dopo di nuovo a sinistra all'angolo con gli Uffizi - torna indietro a Piazzale degli Uffizi)

Uffizi

L'edificio che ci troviamo davanti oggi non fu realizzato fino al tardo 1500, per cui se sei curioso di vedere cosa c'era qui prima al suo posto, devi attraversare via della Ninna, dove si notano i resti di quella che un tempo era la chiesa di San Pier Scheraggio sulla parete esterna degli Uffizi, mentre la navata centrale è parte dell'area espositiva del museo.

Per molti fiorentini, il nome "via della Ninna" deriva da un dipinto di Cimabue (Madonna della Ninna). Si pensava che la Madonna nel dipinto stesse cantando una ninna-nanna al bambin Gesù per farlo addormentare, da qui il nome dell'opera e della strada, anche se si tratta soltanto di una teoria. Se vuoi sapere di più su questa chiesa, leggi qui.

L'Arno

La linfa vitale che attraversa Firenze. Questo fiume si origina sulle montagne dell'Appennino, ed in particolare sulle cime che sovrastano la valle del Casentino. Da qui, scorreva in direzione sud verso Arezzo prima di girare nuovamente verso nord e costituiva una delle principali vie per lo sviluppo economico cittadino, tramite il quale si poteva trasportare lana, legno e molto altro dalla valle e dai monasteri che lì vivevano. Costituiva, però, anche una forma di distruzione: numerose erano, infatti, le inondazioni che sommergevano le sponde , l'ultima della quale - catastrofica - ha avuto luogo nel 1966; per questi ed altri motivi, l'Arno costituisce da sempre un punto di riferimento fondamentale per la città e quest'area, all'epoca, rappresentava un importante porto commerciale per il fiume Arno.

Lungo l'Arno, gira a sinistra e percorri la sponda fino a via Castellani. 

Castello d’Altafronte

Museo di Galileo & Castello d’Altafronte

Il Castello d’Altafronte, un tempo una residenza fortificata, fu distrutto durante l'inondazione del 1333. Ricostruito come residenza privata, quest'edificio ha assunto ruoli diversi nel tempo, fino a diventare la sede del Museo di Galileo; tra i tanti, mi preme ricordarti che ospitò i Giudici di Ruota (magistrati o giudici dell'alta corte del Gran Duca), così come le collezioni dei manoscritti di proprietà della Biblioteca Nazionale, sebbene per un breve periodo.

La ristrutturazione dei sotterranei nel 2002-2003 ha riportato alla luce quattro imponenti archi delle fondamenta del Castello d'Altafronte, che oggi ospita il Museo della Storia della Scienza dove sono conservati gli strumenti scientifici usati da Galileo.

Museum Galelio was once a castle and defensive fortress along the Arno River

Gia a sinistra in via dei Castellani che poi diventa via dei Leoni e poi via di Proconsolo, per terminare in Piazza del Duomo

Palazzo Vecchio

A questo punto stai passando davanti al lato posteriore di Palazzo Vecchio, che tra le molte cose da vedere include un biglietto per gli scavi romani sotto l'edificio, dove potrai ammirare i resti dell'antica città e dell'anfiteatro.

Badia Fiorentina

Si tratta dell'ultima fermata prima di arrivare nuovamente al punto di partenza in Duomo. Nonostante molti si concentrino prevalentemente sul Duomo (ed a ragion veduta, è semplicemente magnifico!) come chiesa principale di Firenze - ce ne sono in realtà altre che esistevano ben prima del Duomo: San Lorenzo, per esempio, e Badia Fiorentina, costruita nel 978 da Willa, Contessa di Toscana, per commemorare suo marito, riconosciuta come uno dei principali edifici di epoca medievale a Firenze.

L'abbazia originale si innalzava ai margini della prima cinta muraria di Firenze ed era direzionata in modo diverso dall'edificio attuale, con la sua facciata che guarda ad ovest ed i tre absidi ad est. 

Oggi, proprio di fronte al Bargello, si trovano due cerchi di metallo inglobati nella strada, che segnano il luogo dove, durante uno scavo archeologico, furono trovati i resti di una torre di guardia delle mura ben più antiche, di quelle di Florentia, colonia romana! Gli scavi hanno fissato la costruzione di quelle mura, e quindi della fondazione della colonia, negli anni tra il 30 e 15 a.C. 

Leggi il nostro itinerario per altri luoghi da visitare tratti dal film Inferno.

* Inferno a Firenze


Autore: Donna Scharnagl

Ho messo piede in Italia per la prima volta più di 25 anni fa ed ancora non ho trovato un buon motivo per andarmene. Dell'Italia amo il cibo, la cultura, la storia, l'arte, i paesaggi...ho menzionato già il cibo?! Mi definisco una studentessa a lungo termine. E così ho imparato che gli italiani hanno storie che vale la pena di ascoltare, storie che dipingono un quadro che mostra come il duro lavoro forgi il carattere, come la vita sia fatta di alti e bassi e quanto sia bello ridere.



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